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PEELINGS

INFORMAZIONI GENERALI AL PEELING A BASE DI TCA: 

Il peeling chimico a base di acido tricloroacetico (TCA) è una procedura chirurgica ambulatoriale che consiste nell’applicazione sulla pelle di una soluzione di acido tricloroacetico a concentrazioni variabili (15-50%), con la conseguente distruzione dello strato epidermico e, a seconda delle concentrazioni, di parte del derma, ed il successivo stimolo alla rigenerazione dermo-epidermica (to peel in inglese significa spellare, sbucciare). Lo scopo del peeling è dunque quello di provocare una esfoliazione uniforme e controllata dei diversi strati cutanei e la rigenerazione di una nuova epidermide.Tutte le aree del corpo sono trattabili con questa metodica, che risulta particolarmente efficace per il viso, il decolleté, gli arti, il dorso delle mani.
Il risultato del peeling è tanto migliore quanto più la pelle è preparata e successivamente trattata con i trattamenti domiciliari. L’acido tricloroacetico è una sostanza non tossica, non viene assorbita dal corpo e non ha effetti sistemici. L’acido tricloroacetico ha il potere di distruggere l’epidermide, ed eventualmente il derma, e quindi determinare una lesione che guarisce con rigenerazione degli strati cutanei. L’acido tricloroacetico determina una sorta di ustione chimica con esfoliazione completa della cute, più o meno profonda a seconda della concentrazione dell’acido e del tempo di applicazione.
Questo tipo di peeling determina una esfoliazione cutanea totale e richiede un tempo di circa 7-10 giorni per la riepitelizzazione completa.

Quando è consigliata: 
Le indicazioni principali sono il fotoinvecchiamento cutaneo, le macchie superficiali, le lesioni acneiche non complicate, le rughe sottili, le smagliature, le efelidi. Il peeling a base di TCA è il peeling ambulatoriale in assoluto più efficace per il trattamento del fotoinvecchiamento. Per un risultato ottimale possono essere necessari più trattamenti. L’applicazione dell’agente esfoliante determina una lesione controllata che induce un rinnovamento cutaneo. La profondità dell’esfoliazione è in funzione di tre fattori, la concentrazione della soluzione acida, il tempo di applicazione, e la quantità di acido applicata.

Risultati: 
Il peeling chimico a base di acido tricloroacetico dunque: è in grado di determinare un miglioramento del fotoinvecchiamento e della trama cutanea, una riduzione di discromie e altre lesioni pigmentate, attenuare le rughe ed alcune cicatrici superficiali. Può modificare temporaneamente le dimensioni dei pori, migliorare la lassità cutanea e mascherare esteticamente le smagliature. Non è in grado di migliorare le rughe e le cicatrici profonde, la couperose o le pigmentazioni razziali. E’ utile evitare nelle due settimane precedenti il trattamento l’esposizione al sole ed ai raggi UV, la depilazione elettrica, la pulizia cosmetica del viso. E’ raccomandato invece l’uso preparatorio di una crema a base di acido glicolico o acido retinoico da applicare alla sera, in associazione ad una crema idratante da applicare di giorno. Chi soffre di herpes labiale dovrà sottoporsi alla profilassi antivirale a base di aciclovir o suoi analoghi, in quanto il peeling è in grado di riattivare una infezione erpetica.

Intervento: 
La zona da trattare viene preparata con una soluzione detergente utile ad eliminare il film idrolipidico superficiale e a permettere una più uniforme penetrazione dell’acido. Durante l’applicazione dell’acido il paziente avvertirà una sensazione di bruciore pungente e di calore, che si risolverà nel giro di qualche minuto. L’applicazione avviene per zone per ridurre il disagio del paziente. L’acido viene lasciato in sede per il periodo di tempo sufficiente a determinare l’effetto desiderato e poi risciacquato.
Dopo l’applicazione della soluzione il viso, o la parte trattata in generale, si presenterà di colorito biancastro per l’effetto di coagulazione dello strato superficiale. Il colorito biancastro sparirà nel giro di mezz’ora circa per lasciare spazio ad un colorito roseo.
Dopo il trattamento verrà applicata una medicazione sotto forma di unguento.

Trattamento post-operatorio: 
Il viso deve essere lavato due volte al giorno con acqua fredda in maniera delicata. All’acqua può essere aggiunto un cucchiaino di aceto da cucina. Il viso, o la parte trattata, deve essere lasciato asciugare naturalmente oppure tamponando e mai strofinando.
Il viso, o la parte trattata in generale, deve essere sempre mantenuto protetto da una medicazione sotto forma di unguento. Si consiglia una alternanza di vaselina bianca filante e pomata antibiotica (Gentalyn®, Bactroban®), da applicare su tutta la zona trattata in modo delicato. L’applicazione delle medicazioni deve essere ripetuta in modo tale da non permettere alla pelle di asciugare (mediamente ogni 3-4 ore). Il costante mantenimento di una medicazione umida permette alla cute di non seccare e guarire senza formare croste. Questo tipo di medicazione può far sviluppare dei grani di milio, ma questi verranno eliminati in seguito.
A partire dal secondo giorno dopo il trattamento gli strati superficiali della pelle si presenteranno scuri-brunastri e la pelle morta comincerà a staccarsi. Le macchie possono apparire più grandi e più scure in questa fase. 
Nei giorni successivi al peeling si può sviluppare un edema dei tessuti trattati. Il gonfiore non deve allarmare il paziente anche se talvolta può causare disagio (come la difficoltà ad aprire gli occhi). Non tentare di ridurre l’edema con il ghiaccio, perché questo accelererebbe l’esfoliazione con peggioramento del risultato.
In questo periodo è utile cercare di minimizzare i movimenti del volto, soprattutto quelli della bocca, e cercare di dormire sulla schiena, eventualmente con la testa lievemente sollevata, per evitare di traumatizzare la zona trattata
L’esfoliazione deve avvenire in modo del tutto naturale. La pelle morta si comporta come una protezione per la pelle rigenerata; più a lungo questa protezione naturale resta in sede migliori saranno i risultati del peeling. E’ assolutamente proibito tentare di accelerare l’esfoliazione tirando via la pelle morta. Questo è causa di complicanze pigmentarie o cicatriziali non sempre correggibili. 
L’eventuale formazione di croste non deve preoccupare e deve essere lasciata guarire spontaneamente, pena il rischio di residue lesioni iper- o ipopigmentate. 
Se la pelle morta si stacca in maniera incompleta eliminare solo la pelle già distaccata tagliandola con una forbice. 
Durante la guarigione non si ha dolore, ma è frequentemente presente prurito. Solo se questo è importante potrà essere prescritto un farmaco per alleviarlo. 
Nel periodo della guarigione evitare lo sforzo fisico intenso e tutto ciò che può causare sudorazione. Uno sforzo fisico intenso può causare arrossamento della zona trattata anche a distanza dal peeling.
Una volta completata l’esfoliazione la pelle apparirà rosea-rossastra, lucida ed estremamente sensibile e dovrà essere trattata con creme idratanti e ristrutturanti. L’uso moderato di creme cortisoniche potrà aiutare a ridurre il rossore e l’eventuale prurito. Dopo 2-3 giorni dalla completa riepitelizzazione è possibile truccarsi, se la pelle non è troppo sensibile. Il rossore scomparirà completamente in 2-4 settimane. E’ assolutamente da evitare l’esposizione al sole o ai raggi UV. L’uso dello schermo solare totale è tassativo per almeno 8 settimane dopo il peeling. Successivamente l’esposizione deve avvenire previo utilizzo di uno schermo solare con fattore di protezione elevato (almeno 30 SPF). Una volta tornata normale, la pelle avrà recuperato il suo colore e la sua trama naturali.

Possibili rischi e complicanze: 
In alcuni casi alcuni pazienti possono provare una sensazione di bruciore molto spiccata durante l’applicazione dell’acido. In ogni caso questa si risolverà spontaneamente nel giro di pochi minuti al termine dell’applicazione della soluzione acida. Alcune lesioni acneiche possono apparire inizialmente più evidenti, ma poi vanno incontro a miglioramento. Talvolta si può avere una eruzione bollosa che va incontro a risoluzione spontanea. Talvolta possono svilupparsi infezioni batteriche o, in quei pazienti che ne soffrono, erpetiche. Qualora si verifichi un’infezione, questa appare di solito come un’area tesa e più arrossata. Le infezioni possono essere trattate con gli antibiotici e gli antivirali. Talvolta possono svilupparsi reazioni cicatriziali nell’area trattata. Spesso si localizzano in aree di eccessivo movimento, come la bocca o la mandibola. Queste sono trattabili adeguatamente in fase iniziale. Talora possono residuare aree di iper- o ipo-pigmentazione. Nella maggior parte dei casi queste sono legate ad una cattiva gestione del post-operatorio, soprattutto per esposizioni alle radiazioni UV. In questo caso saranno utili le creme depigmentanti (a base di idrochinone).